Carpi , domenica, 8. giugno, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Con queste parole del Credo professiamo la nostra fede nello Spirito Santo. Riconosciamo e confessione che Dio è uno e in tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. S. Agostino, riflettendo sul mistero della Santissima Trinità, scriveva: “Il Padre è l’Amante, il Figlio è l’Amato, lo Spirito Santo è l’Amore”. Possiamo, dunque, dire che lo Spirito Santo è l’infinito “godimento” del donarsi del Padre al Figlio e del Figlio al Padre.
Dalla divina rivelazione apprendiamo che il Padre è all’origine della creazione. Il Figlio, con la sua incarnazione, morte e resurrezione, opera la redenzione dell’umanità dal peccato. Lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità, è “la memoria viva della Chiesa” (CCC 1099) perchè non dice nulla di suo, ma ha la missione di aiutarci a “ricordare”, comprendere e vivere le parole e le opere di Gesù. In realtà, tutto nella vita della Chiesa è animato e guidato dallo Spirito Santo, come diceva san Giovanni Crisostomo.
Parlare dello Spirito Santo non è facile, perché è invisibile, tuttavia è presente ovunque ed abita interiormente il cuore dei battezzati. La Sua presenza possiamo riconoscerla nei segni concreti della vita. Tutto ciò che di costruttivo e di positivo avviene nel mondo è opera Sua; tutto ciò che di santo si fa e si dice nella Chiesa trova in Lui la fonte; tutto ciò che di vero, di buono e di bello io compio è frutto della Sua presenza in me. Quando riflettiamo seriamente sul senso della vita e sentiamo che solo Dio può darle pienezza, in quello momento lo Spirito Santo è all’opera. Quando preghiamo chiamando Dio “Padre”, è lo Spirito che ci fa sentire figli. Quando scegliamo di non vivere solo per noi stessi, ma ci apriamo agli altri con amore, comprensione e solidarietà, è lo Spirito che ci allarga il cuore. Quando difendiamo la verità, anche a costo di andare controcorrente, è lo Spirito che ci dà forza. Quando rifiutiamo il peccato per vivere come figli di Dio, è lo Spirito che ci rende liberi di amare. Quando qualcuno risponde alla chiamata al sacerdozio o alla vita religiosa, o due sposi si uniscono nel matrimonio, è lo Spirito che compie veri miracoli di fedeltà e amore. Lo Spirito Santo, dunque, è voce che parla al cuore (Gv. 16.13; Rm. 8.26; Gal. 4.6)
Lo Spirito Santo agisce ed è dato senza misura ed in modo ordinario nei sacramenti. Questo significa che: se non vado a Messa, se non mi confesso, se non prego, se non partecipo attivamente alla vita della Chiesa… non ho lo Spirito. Ma senza lo Spirito Santo, Cristo rimane nel passato e quindi io non posso gioire della Sua presenza, essere consolato dalla Sua amicizia, fare l’esperienza del Suo amore. Senza lo Spirito, “il Vangelo è una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità è un dominio, la missione è propaganda, il culto un rito sterile e l’agire cristiano un agire da schiavi”.