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Credo nello Spirito Santo. Solennità di Pentecoste

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

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Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

Con queste parole del Credo professiamo la nostra fede nello Spirito Santo. Riconosciamo e confessione che Dio è uno e in tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. S. Agostino, riflettendo sul mistero della Santissima Trinità, scriveva: “Il Padre è l’Amante, il Figlio è l’Amato, lo Spirito Santo è l’Amore”. Possiamo, dunque, dire che lo Spirito Santo è l’infinito “godimento” del donarsi del Padre al Figlio e del Figlio al Padre.

Dalla divina rivelazione apprendiamo che il Padre è all’origine della creazione. Il Figlio, con la sua incarnazione, morte e resurrezione, opera la redenzione dell’umanità dal peccato. Lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità, è “la memoria viva della Chiesa” (CCC 1099) perchè non dice nulla di suo, ma ha la missione di aiutarci a “ricordare”, comprendere e vivere le parole e le opere di Gesù. In realtà, tutto nella vita della Chiesa è animato e guidato dallo Spirito Santo, come diceva san Giovanni Crisostomo.

Parlare dello Spirito Santo non è facile, perché è invisibile, tuttavia  è presente ovunque ed abita interiormente il cuore dei battezzati. La Sua presenza possiamo riconoscerla nei segni concreti della vita. Tutto ciò che di costruttivo e di positivo avviene nel mondo è opera Sua; tutto ciò che di santo si fa e si dice nella Chiesa trova in Lui la fonte; tutto ciò che di vero, di buono e di bello io compio è frutto della Sua presenza in me. Quando riflettiamo seriamente sul senso della vita e sentiamo che solo Dio può darle pienezza, in quello momento lo Spirito Santo è all’opera. Quando preghiamo chiamando Dio “Padre”, è lo Spirito che ci fa sentire figli. Quando scegliamo di non vivere solo per noi stessi, ma ci apriamo agli altri con amore, comprensione e solidarietà, è lo Spirito che ci allarga il cuore. Quando difendiamo la verità, anche a costo di andare controcorrente, è lo Spirito che ci dà forza. Quando rifiutiamo il peccato per vivere come figli di Dio, è lo Spirito che ci rende liberi di amare. Quando qualcuno risponde alla chiamata al sacerdozio o alla vita religiosa, o due sposi si uniscono nel matrimonio, è lo Spirito che compie veri miracoli di fedeltà e amore. Lo Spirito Santo, dunque, è voce che parla al cuore (Gv. 16.13; Rm. 8.26; Gal. 4.6)

Lo Spirito Santo agisce ed è dato senza misura ed in modo ordinario nei sacramenti. Questo significa che: se non vado a Messa, se non mi confesso, se non prego, se non partecipo attivamente alla vita della Chiesa… non ho lo Spirito. Ma senza lo Spirito Santo, Cristo rimane nel passato e quindi io non posso gioire della Sua presenza, essere consolato dalla Sua amicizia, fare l’esperienza del Suo amore. Senza lo Spirito, “il Vangelo è una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità è un dominio, la missione è propaganda, il culto un rito sterile e l’agire cristiano un agire da schiavi”.

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Lo Spirito Santo che noi riceviamo nei sacramenti porta con sé l’amore di Dio, che la Chiesa chiama “grazia santificante”, che permette di vivere una vita nuova. L’apostolo Paolo descrive la vita nuova che nasce dalla presenza dello Spirito in noi con queste parole: “I frutti dello Spirito sono: la carità, la gioia, la pace, la pazienza, la mitezza, la benignità, la bontà, la fedeltà, la dolcezza, il dominio di sé” (Gal 5.22).

Chi, invece, non partecipa dei sacramenti, non prega e non partecipa della vita della Famiglia di Dio si pone nella condizione di di rifiutare la vita nuova che nasce dalla presenza dello Spirito. Questo rifiuto la Chiesa lo chiama “peccato mortale”, che consiste nel fallire il bersaglio della vita. Accanto allo Spirito Santo sta sempre la Vergine Maria. La sua è una presenza di garanzia di una nuova Pentecoste nella Chiesa. Per questo possiamo rivolgerci a Lei con fiducia, dicendo: “Vieni Spirito Santo, vieni per Maria”.