Bologna , mercoledì, 4. giugno, 2025 14:00 (ACI Stampa).
“Amministrarci bene è importante, perché ne va anche dalla nostra immagine, perché siamo visti, come siamo in realtà, una cosa sola, perché siamo la Chiesa e quindi abbiamo una responsabilità. Anche nel nostro cammino sinodale è venuta fuori in maniera evidente l’indicazione sulla trasparenza e credo che sia importantissima.”. Lo ha detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, intervenendo ieri a Bologna al convegno dal titolo “1985-2025 – Quarant’anni di sostentamento del clero: ieri, oggi e domani”, promosso dall’Istituto centrale per il Sostentamento del clero nel quarantesimo anniversario dalla legge n. 222/1985.
La legge di 40 anni fa, successiva alla revisione del Concordato, ricorda la Cei, “ha segnato una svolta nei rapporti tra Stato e Chiesa, dando forma a un sistema basato su autonomia, trasparenza e corresponsabilità ecclesiale. L’introduzione del nuovo assetto ha permesso di superare definitivamente l’antico modello della congrua e dei benefici ecclesiastici, promuovendo un sostegno dignitoso e uniforme a tutti i sacerdoti impegnati nel ministero pastorale”.
A margine, il porporato è entrato in polemica con il Governo sulla questione dell’8xmille. “Come Cei – ha spiegato - siamo delusi dalla decisione del Governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dell’8xmille di pertinenza dello Stato. Una decisione che va contro la logica pattizia dell’accordo, creando una disparità che danneggia sia la Chiesa cattolica sia le altre confessioni religiose firmatarie di intese con lo Stato”.
Dal canto suo, Palazzo Chigi ha spiegato che la modifica per chi destina allo Stato l’8xmille la facoltà di scegliere fra 5 tipologie diverse d’intervento di cui parla il Cardinale Zuppi è “stata introdotta dalla maggioranza parlamentare che sosteneva il secondo governo Conte. Nel 2023 il Governo ha semplicemente inserito una sesta finalità, legata alle comunità di recupero dalle tossicodipendenze”.