Città del Vaticano , domenica, 1. giugno, 2025 11:05 (ACI Stampa).
Nell’omelia della Messa del Giubileo delle famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, Papa Leone XIV riprende il Vangelo odierno e sottolinea Gesù che prega per noi. E chiede di essere “una sola cosa”.
“Il Signore non vuole che noi, per unirci, ci sommiamo in una massa indistinta, come un blocco anonimo, ma desidera che siamo uno: Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola. L’unità, per la quale Gesù prega, è così una comunione fondata sull’amore stesso con cui Dio ama, dal quale vengono al mondo la vita e la salvezza. E come tale è prima di tutto un dono, che Gesù viene a portare”, dice Papa Leone XIV in Piazza San Pietro.
Per il Giubileo delle Famiglie, Papa Leone XIV, ha fatto un lungo giro in papamobile per salutare tutti i presenti. Oggi a Roma è una giornata estiva, sole e tanti gradi.
“Ascoltiamo ammirati queste parole: Gesù ci sta rivelando che Dio ci ama come ama sé stesso. Il Padre non ama noi meno di quanto ami il suo Figlio Unigenito, cioè infinitamente. Dio non ama meno, perché ama prima, ama per primo! Ascoltare oggi questo Vangelo, durante il Giubileo delle Famiglie e dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, ci riempie di gioia”, dice il Papa.
“Carissimi, noi abbiamo ricevuto la vita prima di volerla. Non solo. Appena nati abbiamo avuto bisogno degli altri per vivere, da soli non ce l’avremmo fatta: è qualcun altro che ci ha salvato, prendendosi cura di noi, del nostro corpo come del nostro spirito. Tutti noi viviamo, dunque, grazie a una relazione, cioè a un legame libero e liberante di umanità e di cura vicendevole. È vero, a volte questa umanità viene tradita. Ad esempio, ogni volta che s’invoca la libertà non per donare la vita, bensì per toglierla, non per soccorrere, ma per offendere. Tuttavia, anche davanti al male, che contrappone e uccide, Gesù continua a pregare il Padre per noi, e la sua preghiera agisce come un balsamo sulle nostre ferite, diventando per tutti annuncio di perdono e di riconciliazione”, rassicura il Pontefice.